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  • Riforma federale e qualcosa altro. I ci sono prova




    “È giusto pagare la Tares ( ovvero la Tari) o quella che sarà la nuova tariffa sul rifiuto? È possibile eliminarla definitivamente o rimodularla in alcuni suoi aspetti prettamente economici? I Rifiuti possono essere una risorsa? A queste domande cerca di dare risposta un gruppo di cittadini aderenti al meet-up valtiberina5stelle di Anghiari. " Con ieri - si legge nella loro pagina facebook - inizia una nuova avventura". L'idea, dunque, e' quella di proporre una petizione rivolta al Sindaco di Anghiari per una rimodulazione della tassa sui rifiuti per alcuni tratti illegittima e quasi illegale nella sua applicazione, a fronte della totale inadempienza, da parte delle Istituzioni locali, verso le leggi nazionali ed europee sulla raccolta differenziata; leggi che già prevedevano, entro dicembre 2012, di raggiungere il 65% del servizio con l’abbattimento dei costi di smaltimento in discarica e l’innalzamento, quindi, della qualità della vita e delle condizioni di decoro urbano. In questo senso vanno letti i dati dei Comuni di Capolona, San Giustino, Città di Castello ", che hanno percentuali di raccolta differenziata pari o superiori ai parametri regionali".Tra l'altro - scrivono nella loro proposta di petizione gli aderenti a 5stelle - " l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta oltre a portare vantaggi alla collettività in ambito sanitario, ambientale e sociale ha benefici riflessi anche in ambito economico " creando nuova occupazione. "I maggiori costi per nuove assunzioni sono interamente coperti dai ricavi per maggiori vendite e di miglior qualità dei materiali raccolti, come dimostra, ad esempio, il nuovo piano economico finanziario redatto da Aisa, con l’assunzione di dieci nuovi operatori, per il Comune di Arezzo." " Ciò' premesso, i cittadini 5stelle chiedono alle istituzioni locali di impegnarsi, assieme al nuovo gestore, per promuovere il porta a porta , partendo immediatamente da un progetto pilota su un’area o frazione del territorio comunale. Secondariamente a favorire e incentivare da subito la pratica del compostaggio domestico. "Tale pratica comporterebbe comunque una riduzione immediata della RSU di ben 315 ton/anno(media comunale 180 kg /umido/abit/anno) pari ed un’incremento pari al 10 % della differenziata con risibili costi aggiuntivi". E infine a " rendere pubbliche le risultanze della concertazione in una pubblica assemblea".
  • Decreto crescita 2.0

    Approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 ottobre, il decreto crescita bis, ribattezzato decreto 2.0 per le importanti novità contenute - anche se non le uniche presenti nello stesso - in merito all'implementazione e sviluppo della rete internet e nella digitalizzazione della P.A. Più precisamente, è obiettivo del Governo con questo secondo pacchetto di misure “ fare del nostro Paese - così, si legge nella relazione governativa che accompagna il decreto - un luogo nel quale l'innovazione rappresenti un fattore strutturale di crescita sostenibile e di rafforzamento della competitività delle imprese”. Quattro , sono i capisaldi sui cui poggiano le norme del decreto e sui cui il Governo intende intervenire del medio periodo. Nel primo dei quattro capisaldi di intervento, ci sono le norme per l'applicazione dell'Agenda Digitale Europea, attraverso la quale “ l'Italia andrà a dotarsi nel breve periodo di uno strumento normativo forte per la realizzazione delle strategie, delle politiche e dei servizi di infrastrutturazione e innovazione tecnologica del Paese”. Fra le novità più importanti, spicca - così recita il primo articolo del decreto legge - quella dell' “identità digitale” e dei “servizi innovativi” annessi. Ciò significa che, presto, si potrà dire addio alla vecchia carta di identità e alla tessera sanitaria; al loro posto, i cittadini potranno dotarsi di un unico documento elettronico, che consentirà di accedere più facilmente a tutti i servizi online della P.A. Tale documento, sostituirà progressivamente tutti quelli attualmente in circolazione, e sarà il punto di riferimento unitario attraverso cui il cittadino verrà registrato e riconosciuto dalle amministrazioni dello Stato. Ancora, dal primo gennaio del 2013, ogni cittadino avrà la facoltà di comunicare con la P.A anche soltanto tramite un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), tanto da costituire domicilio digitale del cittadino e, in subordine , con annesso inserimento nell'anagrafe nazionale della popolazione residente, in modo che possa essere utilizzabile da tutte le amministrazioni pubbliche. Andando avanti - si legge nel decreto - fra le misura a favore delle famiglie per ovviare al cd.“ caro libri” c'è la possibilità , a partire dall'anno scolastico 2013-14, di accedere ai libri di testo in versione esclusivamente digitale, oppure in abbinato con il cartaceo. Sul versante della sanità, invece, a breve prendere corpo il “fascicolo sanitario elettronico (FSE), che conterrà tutti i dati digitali di tipo sanitario e socio-sanitario del cittadino, raccogliendo di fatto tutta la storia clinica del paziente. In più - a corollario - verrà accelerato anche il processo di digitalizzazione delle prescrizioni mediche, definendo tempi certi e uguali su tutto il territorio nazionale. Inoltre, il Governo intende nel mediato “ estendere la spendibilità delle prescrizioni - attualmente limitata alla singola regione – a tutto il territorio nazionale. Scendendo di qualche articolo del decreto, precisamente l'art. 14, individua fra gli obiettivi strategici dell'agenda governativa, l'azzeramento del divario digitale infrastutturale nazionale attraverso “la diffusione della connessione internet anche in zone ancora non coperte attualmente dal servizio”. Il Governo in proposito, ha stanziato ulteriori centocinquanta milioni di euro, rispetto alle risorse già rese disponibili in precedenza . A queste si aggiungono le risorse che il Governo altresì si impegna a individuare per per la diffusione anche nella restante parte del territorio - per intendersi, quella già coperta dal servizio internet veloce - attraverso la messa in opera dell'”ultra banda larga” e annessi dispositivi wireless. Ultimi due aspetti, da ricordare, ( e che afferiscono al primo caposaldo di intervento) sono la “monetizzazione e fatturazione elettronica” e gli adempimenti in merito alla “giustizia digitale”. Per il primo aspetto a decorrere dal 1 gennaio 2014, “ i soggetti – così si legge nell'art. 15 del decreto – che effettuano attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, anche professionali, saranno tenuti, ad accettare pagamenti con carta di debito”. Per il secondo, invece, vengono introdotte disposizioni per snellire modi e tempi delle comunicazioni e notificazioni in modo da rendere più efficienti i servizi in ambito giudiziario tra cittadini e imprese. In particolare, “ nei procedimenti civili tutte le comunicazioni e notificazioni a cura delle cancellerie o delle segreterie degli uffici giudiziari verranno effettuate esclusivamente per via telematica” purché il destinatario sia munito di posta certificata. Passando per il secondo caposaldo di intervento governativo, si introduce per la prima volta nel panorama legislativo italiano “un quadro di riferimento organico per favorire la nascita e la crescita di nuove imprese innovative (ovvero comunemente conosciute con il termine di origine inglese, startup). Su questo, il Governo ha messo subito a disposizione circa 200 milioni di euro, sotto forma di incentivi e fondi per investimento. Naturalmente, non tutte le imprese di nuova costituzione possono accedere a tali benefici: è la stessa legge a indicare le caratteristiche e criteri per farne parte. Sostanzialmente, in sintesi, con il termine “nuova impresa innovativa” si fa riferimento a un preciso oggetto sociale, legato “allo sviluppo e alla commercializzazione di prodotti o servizi innovativi al alto valore tecnologico”. Nel terzo caposaldo, invece, fra i tanti interventi, è interessante menzionare quello legato “all'accesso al credito delle piccole e medie imprese” divenuto, oggi , più che mai fondamentale nel corso della crisi. Sostanzialmente, la norma propone – senza che ciò comporti oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato – che venga riconosciuto in favore di “confidi” ( consorzio di garanzia collettiva dei fidi) la possibilità diretta di attingere a fondi costituiti da contributi dello Stato, delle Regioni e di altri enti pubblici. Nell'ultimo caposaldo, sempre nell'interesse del cittadino medio, c'è da rilevare come, con il presente decreto legge, da ora in avanti tutte le “clausole di tacito rinnovo eventualmente previste” nel contratto di assicurazione verranno abolite ex lege. Inoltre, sempre per decreto, verrà definito una schema di “contratto base” di assicurazione civile auto, nel quale “ prevedere tutte le clausole necessarie ai fini dell'adempimento di assicurazione obbligatoria” . Lo stesso, poi , dovrà essere reso pubblico anche tramite internet dalla compagnia assicurativa e dovrà essere accompagnato dal preventivo “sul costo complessivo individuando separatamente ogni eventuale costo per i vari servizi aggiuntivi.” Da ultimo, a tutela del consumatore-assicurato, si inaspriscono le norme sulla pubblicità , e più specificamente gli obblighi per le compagnie assicurative di predisporre nei propri siti internet “aree riservate attraverso le quali consentire ai propri clienti di verificare lo stato delle proprie coperture assicurative, le scadenze, i termini contrattuali sottoscritti, la regolarità dei pagamenti di premio” secondo procedure similari a sistemi di homebanking

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